La Prima della Scala, uno degli eventi più attesi dell’anno nel panorama culturale italiano, è stata caratterizzata da alcuni momenti di tensione e di forte impatto emotivo. Quest’anno, infatti, la presenza della senatrice a vita Liliana Segre ha suscitato grande interesse e ha portato a una sostituzione sul palco reale: al posto del presidente Sergio Mattarella, è stata proprio la senatrice Segre ad occupare la poltrona di maggior prestigio.
Durante l’esecuzione dell’inno di Mameli e anche successivamente, diverse frasi di protesta sono state lanciate dal loggione. “No al fascismo” e “Viva l’Italia antifascista” sono state le parole urlate con forza, seguite da un fragoroso applauso da parte del pubblico presente.
Nonostante alcuni contrattempi, l’artista Michele Pertusi è riuscito a portare a termine la sua esibizione nonostante un malore e dei problemi di voce. Il basso ha dimostrato grande professionalità e determinazione nel regalare al pubblico una performance di altissimo livello.
Un momento toccante è stato quello della parola di Liliana Segre, che ha voluto commentare la sua presenza alla Scala e ha dichiarato di sentire la mancanza del presidente Mattarella, che quest’anno non ha potuto partecipare all’evento.
Uno dei momenti più significativi della serata è stato l’applauso di ben tredici minuti dedicato all’opera Don Carlo di Giuseppe Verdi. Tuttavia, alla fine si sono udite anche alcune disapprovazioni, sintomo di un’opinione pubblica divisa sull’interpretazione.
Un tocco di protesta è stato dato anche dai vestiti rossi indossati da alcune ospiti della Prima, un modo per lanciare un messaggio forte contro la violenza sulle donne.
Le grida udite durante l’evento sono state prontamente commentate dal vicepremier Matteo Salvini, il quale ha affermato che la Scala è un luogo in cui si va per ascoltare e non per urlare.
Le polemiche sono continuate anche dopo l’evento, con il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha spiegato di non aver sentito l’urlo e ha sottolineato di non essere il sostituto del presidente.
Infine, non sono mancati i manifestanti che si sono radunati davanti alla Scala per protestare contro i potenti e i politici presenti alla Prima. Una dimostrazione di disagio nei confronti del sistema che, nonostante si cerchi di valorizzare la cultura e l’arte, spesso sembra essere lontana dalle esigenze della popolazione.