Il 19 ottobre si terrà il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Argentina, un confronto molto atteso tra due candidati con visioni politiche molto diverse. Da un lato c’è Javier Milei, l’anarco-capitalista e leader del Partito Libertario, e dall’altro c’è Sergio Massa, esponente del peronismo.
Milei è conosciuto come ex professore di economia e ha conquistato molti giovani e persone che lottano con la crescente inflazione e la povertà nel paese. La sua campagna si basa principalmente sulla promessa di ridurre le tasse e garantire più libertà economica. Nonostante le sue idee radicali, Milei ha ottenuto una buona percentuale di voti nei sondaggi e sembra essere in parità con Massa.
Tuttavia, negli ultimi giorni, la candidata vice-presidente di Milei, Victoria Villarruel, è stata al centro delle attenzioni. Figlia e nipote di militari coinvolti nella repressione degli anni Settanta, Villarruel ha negato l’esistenza dei 30.000 desaparecidos, persone scomparse durante la dittatura militare, considerandoli terroristi. Inoltre, ha proposto la requisizione di terreni ed edifici dell’Esma, una scuola della Marina nota per essere stata utilizzata come centro di detenzione clandestina durante quegli anni bui.
Le sue dichiarazioni hanno scatenato una forte reazione dalle autorità dei diritti umani che hanno condannato il suo punto di vista come revisionista e inaccettabile. Questo ha sollevato dubbi sulla coerenza di Milei e ha oscurato parzialmente la sua campagna.
Il ballottaggio è considerato una sfida tra il tradizionale populismo peronista rappresentato da Massa e il nuovo movimento dell’anarco-capitalismo portato avanti da Milei. Il risultato di queste elezioni avrà un impatto significativo sul futuro politico ed economico dell’Argentina.
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