La rivista scientifica americana Science ha recentemente dichiarato che lo sviluppo dei farmaci agonisti del recettore del GLP-1 è stata la “scoperta dell’anno”. Questi farmaci, originariamente sviluppati per il trattamento del diabete, sono stati oggetto di studi clinici che hanno dimostrato effetti positivi anche sull’insufficienza cardiaca e sul rischio di infarto e ictus.
Una delle molecole più conosciute di questa classe di farmaci è la semaglutide, che è stata utilizzata da alcune celebrità per perdere peso. Il suo meccanismo di azione si basa sulla riduzione del senso di fame e sul rallentamento dello svuotamento gastrico nel tratto digestivo.
Studi condotti su queste molecole hanno dimostrato una perdita di peso media del 16% in un anno. Inoltre, sembra che la semaglutide abbia un effetto protettivo sul cuore, riducendo il rischio di problemi cardiovascolari.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l’assunzione di questi farmaci deve avvenire sotto stretto controllo medico, a causa dei possibili effetti collaterali. Tra gli effetti collaterali più comuni vi sono nausea, vomito e diarrea, ma sono stati segnalati casi più gravi come la paralisi gastrica, la pancreatite e le ostruzioni intestinali.
È importante fare attenzione all’abuso dei farmaci per scopi di dimagrimento senza prescrizione medica, poiché ciò può comportare problemi di salute e conseguenze negative per i pazienti che ne hanno veramente bisogno.
Alcune domande rimangono ancora aperte, come ad esempio la durata del trattamento e la possibilità che si verifichi un aumento di peso dopo la sospensione dell’assunzione del farmaco.
In Italia, questi farmaci non sono ancora approvati per il trattamento dell’obesità, ma soltanto per il diabete. Attualmente, esistono tre farmaci approvati per il trattamento dell’obesità in Italia: orlistat, bupropione e naltrexone, e liraglutide, una molecola simile alla semaglutide ma meno efficace.
Nel prossimo futuro, potrebbero essere sviluppate altre molecole simili alla semaglutide, anche somministrabili per via orale. Inoltre, sono in corso studi sull’utilizzo di questi farmaci nel trattamento della tossicodipendenza, del morbo di Alzheimer e del morbo di Parkinson.
L’importanza di queste scoperte nel campo della medicina potrebbe portare a un significativo miglioramento nel trattamento di patologie quali il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari.
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