Sciopero dei trasporti ridotto a causa della precettazione
Lo sciopero dei trasporti che era previsto per venerdì è stato ridotto da 8 a 4 ore. L’astensione dal lavoro si terrà dalle 9 alle 13 e sarà causata dalla precettazione imposta dal governo. I sindacati, tuttavia, confermano la loro intenzione di proseguire con le mobilitazioni e gli scioperi per protestare contro le riforme proposte dal governo.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha affermato che la riduzione dello sciopero è stata adottata come protezione per i lavoratori che potrebbero essere soggetti a sanzioni economiche e penali. Secondo Landini, la precettazione è stata definita priva di fondamento legale e i sindacati stanno valutando la possibilità di impugnarla.
Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, si è detto soddisfatto della riduzione delle ore di sciopero e ha dichiarato che non si mette in discussione il diritto allo sciopero. Tuttavia, ha aggiunto di aver firmato l’ordinanza di precettazione a causa dell’atteggiamento di Landini.
I sindacati, dal canto loro, ribadiscono che non verranno intimiditi e che continueranno con le mobilitazioni e gli scioperi programmati. Le tre sigle sindacali sottolineano che le motivazioni alla base dello sciopero sono ben note al governo e che non sono state soddisfatte.
La Premier Giorgia Meloni ha affermato che il governo non ha intenzione di modificare la legge sullo sciopero. Il Ministro Salvini, d’altro canto, ha ribadito che non si mette in discussione il diritto allo sciopero, nonostante l’adozione della precettazione.
Oltre allo sciopero dei trasporti, è stato annunciato uno sciopero nazionale del personale medico, veterinario e sanitario del Servizio Sanitario Nazionale per il prossimo 18 dicembre. L’astensione dal lavoro sarà una protesta contro la legge di bilancio proposta dal governo.
In conclusione, nonostante la riduzione delle ore di sciopero, i sindacati rimangono determinati a portare avanti le loro proteste per difendere i diritti dei lavoratori. La questione della precettazione e delle riforme proposte dal governo continua a creare tensioni e polemiche tra governo e sindacati.
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