Il co-presidente della ong Nobel per la Pace Memorial è stato condannato a due anni e undici mesi di carcere
Oleg Orlov, co-presidente dell’organizzazione Nobel per la Pace Memorial, è stato condannato a due anni e undici mesi di carcere per aver “screditato” le forze armate russe. Orlov ha difeso le sue azioni in tribunale, affermando di aver definito il regime politico russo totalitario e fascista, senza esagerare. Questo non è il primo caso di attività dissidente per Orlov, che si opponeva alla politica sovietica fin dagli anni ’70, quando criticava l’intervento sovietico in Afghanistan e in Polonia.
Nel 2023, Orlov è stato nuovamente accusato di “screditamento dell’esercito” per un articolo in cui criticava l’Operazione militare speciale in Ucraina. Nonostante la sua condanna, Orlov si è mostrato determinato a continuare a lottare per i diritti umani e la libertà di espressione in Russia, dichiarando di non avere rimpianti e di non pentirsi delle sue azioni. Rimane ottimista sulla ricerca della verità e sulla necessità di criticare il potere.
Nonostante la paura del carcere, Orlov ha accettato la sua sentenza con dignità e determinazione. La sua condanna ha scosso la comunità internazionale, che ha espresso preoccupazione per la libertà di espressione in Russia. Orlov ha promesso di continuare a difendere gli ideali di giustizia e democrazia, nonostante le minacce e le intimidazioni. La sua determinazione e il suo coraggio ispirano coloro che lottano per i diritti umani in tutto il mondo.
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