Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha esercitato pressioni sul ministro degli Esteri cinese Wang Yi affinché la Cina limiti il suo sostegno all’Iran nei confronti degli Houthi nel Mar Rosso. Questo incontro si è svolto a Bangkok come seguito al vertice tra il presidente Biden e il presidente Xi.
Durante l’incontro, Sullivan ha sottolineato l’importanza di evitare conflitti tra le due superpotenze, cercando di stabilire un dialogo tra gli Stati Uniti e la Cina sull’intelligenza artificiale che potrebbe avvenire in primavera.
Entrambi hanno accolto con favore i progressi nella cooperazione antidroga e sui narcotici, dimostrando un interesse condiviso nel contrastare questo fenomeno.
Tra i temi di discussione vi erano anche questioni globali e regionali di grande importanza, come la guerra russa in Ucraina e le situazioni in Medio Oriente, Corea del Nord, Mar Cinese Meridionale e Birmania. È emerso un consenso sulla necessità di mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan, una questione di estrema delicatezza che riguarda direttamente le due nazioni.
Infine, è stato sottolineato l’impegno per mantenere un canale strategico di comunicazione e per promuovere ulteriori sforzi diplomatici tra gli Stati Uniti e la Cina. Questa volontà dimostra l’importanza di mantenere una relazione di dialogo tra le due nazioni, nonostante le divergenze e le tensioni occasionali.
L’incontro tra Jake Sullivan e Wang Yi rappresenta un passo significativo sulla strada di una relazione bilaterale più equilibrata e collaborativa tra Stati Uniti e Cina. La cooperazione su questioni cruciali come la lotta alla droga e la gestione dei conflitti regionali potrebbe portare a una maggiore stabilità nel mondo e a una migliore comprensione reciproca tra le due potenze.
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