Il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati ha scelto di non rispondere durante l’interrogatorio in procura a Perugia nell’ambito dell’indagine sugli accessi abusivi alle banche dati del suo ufficio compiuti dal tenente della guardia di finanza Pasquale Striano.
Laudati ha dichiarato di non aver mai effettuato accessi a sistemi informatici né di avere rapporti con giornalisti indagati, sottolineando che ogni attività investigativa era determinata da esigenze investigative e nell’interesse dell’ufficio.
Il magistrato sarà ascoltato oggi dalla procura di Perugia per le accuse di accesso abusivo ai sistemi informatici, falso e abuso d’ufficio.
Laudati, tramite il suo legale, ha difeso la correttezza del suo operato specificando di aver seguito le leggi e disposizioni di servizio, controllato dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.
Il difensore di Laudati ha spiegato che il procuratore capo Federico Cafiero de Raho conosceva le attività svolte dal magistrato, essendo il momento terminale di una serie d’attività d’impulso trasmesse alle procure competenti.
Laudati non si è presentato all’interrogatorio ma ha scelto di non rispondere per evitare clamore mediatico e rispettare l’indagine in corso.