Lo Stretto di Bab el-Mandeb, punto cruciale per il traffico marittimo, sta affrontando una crisi a causa degli attacchi degli Houthi provenienti dallo Yemen. Questi attacchi hanno colpito diverse navi che transitano attraverso lo Stretto, mettendo così in pericolo il commercio internazionale e suscitando una reazione da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito.
Le navi che cercano di evitare il Canale di Suez si trovano ora costrette a circumnavigare l’Africa attraverso il Capo di Buona Speranza, il che comporta un aumento dei tempi di navigazione e dei costi. Molti operatori del settore marittimo hanno dovuto adottare questa rotta alternativa, portando a una diminuzione del traffico nel Canale di Suez e nello Stretto di Bab el-Mandeb.
L’impatto di questa crisi sul commercio globale è già superiore a quello causato dalla pandemia. I costi di spedizione per la rotta intorno all’Africa sono aumentati del 50% a causa della maggiore distanza percorsa. Questo ha portato a problemi nei porti italiani, con una diminuzione del traffico e un aumento dei costi di spedizione.
Il settore marittimo è preoccupato per la durata della crisi e l’impatto che potrebbe avere sulla disponibilità delle merci, specialmente in vista del Capodanno cinese. Si teme che i prezzi delle spedizioni continueranno ad aumentare, causando perdite significative per l’Italia.
Questa situazione potrebbe anche influire sui prezzi al consumo, con un possibile aumento che colpirebbe direttamente i consumatori. L’incertezza sulla durata della crisi e la reazione della Banca Centrale Europea creano ulteriori preoccupazioni per il futuro.
La crisi nel Mar Rosso è una questione di preoccupazione internazionale, poiché ha un impatto significativo sul traffico marittimo e sul commercio globale. Sono necessarie azioni immediate per affrontare questa crisi e garantire un flusso regolare delle merci attraverso lo Stretto di Bab el-Mandeb.
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