L’inflazione nell’Eurozona si prevede di stabilizzarsi nei prossimi mesi, per poi diminuire al 2% il prossimo anno. Secondo le ultime previsioni, l’inflazione complessiva è in calo, principalmente a causa del rallentamento della crescita dei beni alimentari e industriali non energetici. Mentre i prezzi dei beni stanno diminuendo rapidamente, quelli dei servizi rimangono stabili grazie alla domanda resiliente.
Tuttavia, ci sono rischi da considerare, come le tensioni geopolitiche, l’incremento dei prezzi energetici, possibili shock climatici e l’aumento dei prezzi alimentari. La riduzione dei tassi di interesse potrebbe stimolare l’economia ma anche aumentare l’inflazione. Isabel Schnabel ha sottolineato che riportare l’inflazione al 2% rimane una sfida.
La Banca Centrale Europea continuerà a monitorare da vicino l’andamento dell’inflazione, valutando la dinamica sottostante e la trasmissione della politica monetaria per prendere decisioni informate sui tassi di interesse. Le pressioni salariali si sono leggermente ridotte alla fine del 2023 e si prevede che diminuiscano ulteriormente nel 2024.
Gli indici prospettici delle retribuzioni indicano ancora pressioni salariali significative ma in moderazione, con una prevista diminuzione della crescita media dei salari contrattuali nel 2024. Questi sviluppi potrebbero influenzare le decisioni future della BCE in materia di politica monetaria e tassi di interesse.
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