Intelligence israeliana: 12 dipendenti UNRWA sospettati di coinvolgimento nel massacro
L’intelligence israeliana ha reso noto che almeno dodici dipendenti dell’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati di Palestina) sono sospettati di aver partecipato al massacro del 7 ottobre perpetrato da Hamas all’interno di Israele. Secondo le informazioni fornite, alcuni di questi dipendenti avrebbero svolto un ruolo attivo nell’attacco, commettendo omicidi e sequestrando ostaggi.
Inoltre, l’intelligence israeliana ritiene che altri dipendenti dell’UNRWA abbiano trasferito armi all’interno della Striscia di Gaza, contribuendo ad alimentare il conflitto nella regione. Questi gravi indizi hanno portato molte nazioni, tra cui l’Italia, gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito, la Germania, i Paesi Bassi, la Svizzera, la Finlandia e l’Australia, a sospendere i finanziamenti destinati all’UNRWA.
Il presidente palestinese, Abu Mazen, ha reagito alle accuse affermando che la campagna condotta da Israele mira a “liquidare” la questione degli sfollati, che è stata al centro del conflitto palestinese per oltre 75 anni. Mazen ha anche invitato i paesi che hanno preso posizione prima dell’esito delle indagini a ritrattare le loro decisioni, sottolineando il rischio di una possibile punizione ingiusta e disumana per milioni di palestinesi.
L’UNRWA ha recentemente revocato i contratti con alcuni dipendenti sospettati di coinvolgimento nel massacro del 7 ottobre, scatenando la reazione dei Paesi finanziatori che hanno deciso di sospendere i finanziamenti all’agenzia. Tuttavia, l’UNRWA ha dichiarato che è pronta ad affrontare l’accusa e a cooperare con le autorità competenti per fare piena luce sulla questione.
Le indagini sul coinvolgimento dei dipendenti UNRWA nel massacro del 7 ottobre sono ancora in corso e, nonostante le sospensioni dei finanziamenti internazionali, l’agenzia si impegna a continuare a svolgere il suo importante compito di assistenza ai rifugiati palestinesi. La situazione resta comunque delicata, con numerose implicazioni politiche e umanitarie. Sarà fondamentale un’approfondita e imparziale indagine per stabilire la verità dei fatti e garantire giustizia per tutte le parti coinvolte.