Una giudice del tribunale di Catania, Iolanda Apostolico, ha disapplicato il decreto del governo Meloni che prevede il trattenimento dei richiedenti asilo nei Centri di Permanenza e di Rimpatrio. La decisione è stata presa basandosi sugli articoli 3 e 10 della Costituzione. La giudice ha accolto il ricorso di una persona migrante di origini tunisine che era sbarcata a Lampedusa il 20 settembre e portata nel nuovo centro di Pozzallo. Altre tre persone che si trovavano nella stessa condizione giuridica hanno visto i loro trattenimenti dichiarati illegittimi. La giudice ha anche disapplicato la garanzia finanziaria di 4.938 euro ai richiedenti asilo per evitare la detenzione nei Centri di Permanenza e di Rimpatrio.
Iolanda Apostolico, originaria di Cassino in provincia di Frosinone e residente a Catania da più di vent’anni, si è dedicata prima alla giurisdizione penale e successivamente è passata al civile nella sezione immigrazione. Non ha mai espresso posizioni politiche riguardo al suo lavoro, tuttavia è stata scoperta una petizione su Facebook condivisa da lei nel luglio 2018, che chiedeva una “mozione di sfiducia” nei confronti di Matteo Salvini, allora ministro degli Interni. Inoltre, la giudice seguiva pagine Facebook che erano contro Salvini e alcune pagine di partiti di sinistra come “Potere al popolo” e “Democrazia e Autonomia”.
Iolanda Apostolico è sposata con Massimo Mingrini, un funzionario giudiziario descritto come simpatizzante di Magistratura Democratica. Nel maggio 2011, la giudice ha realizzato un reportage fotografico sull’arrivo di 1300 migranti a Catania. Nonostante le critiche ricevute per la sua decisione, la giudice non ha commentato pubblicamente.
“Social media scholar. Reader. Zombieaholic. Hardcore music maven. Web fanatic. Coffee practitioner. Explorer.”