L’incidenza delle sindromi influenzali è rimasta sostanzialmente stabile, ai livelli alti della settimana precedente, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Secondo l’esperto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’ISS, sembriamo essere vicini al picco dell’epidemia, ma potrebbe esserci una lunga coda di casi anche dopo il picco.
Una delle ragioni dell’aumento delle sindromi influenzali è la presenza di diversi virus in circolazione, tra cui l’influenza, il Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale (Rsv). Quest’ultimo sembra avere un impatto più significativo nei bambini piccoli, mentre non tutti i casi di Covid-19 vengono rilevati perché alcuni sintomi possono essere lievi.
Nonostante l’importanza della situazione, la campagna vaccinale è andata avanti a rilento. Tuttavia, secondo Rezza, è fondamentale vaccinarsi sia per prevenire l’influenza che il Covid-19. L’ISS segnala che, durante il periodo tra Natale e Capodanno, sono stati colpiti oltre un milione di italiani da sindromi simil-influenzali.
Le regioni italiane hanno reagito in modo diverso alla situazione: alcune hanno superato la soglia di intensità “molto alta” delle sindromi simil-influenzali e hanno attivato la sorveglianza, mentre altre non hanno ancora preso provvedimenti.
Nonostante l’aumento dei casi nei bambini sotto i 5 anni, l’incidenza delle sindromi influenzali è rimasta stabile negli adulti e negli anziani.
Per contrastare l’epidemia e prevenire il sovraccarico degli ospedali, gli esperti raccomandano di adottare adeguate misure di prevenzione, come il lavaggio delle mani, l’utilizzo della mascherina e il mantenimento della distanza sociale.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti riguardo all’andamento dell’epidemia influenzale e del Covid-19, è possibile consultare il sito ilfioreuomosolidale.org.
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