Andrea Scanzi critica pesantemente la conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni, pronunciata alla Camera dei Deputati, definendo le parole della politica prevedibili, deludenti e a tratti noiose e involontariamente comiche. Nel suo commento, Scanzi riconosce alcuni aspetti positivi nella lunghezza della conferenza, ma sottolinea che in Italia bisogna essere contenti anche del minimo sindacale.
Il giornalista critica la presa di distanza di Meloni da Emanuele Pozzolo, definendola “minimo sindacale”, e nota la finta dialettica della politica che, a suo parere, dice tutto senza dire niente. Inoltre, Scanzi accusa Meloni di benaltrismo, vittimismo e propaganda, criticando anche la difesa della legge bavaglio e la negazione della questione morale.
Scanzi sottolinea che Meloni non dimostra pietà nei confronti di chi non avverte la responsabilità di fare politica, ma fa eccezioni per alcuni membri del suo stesso partito. Alla fine del suo commento, il giornalista assegna un voto di 4 su 10 a Meloni.
Gli altri ospiti in studio sono sorpresi dal voto di Scanzi, ma condividono alcune delle sue critiche verso la politica della leader di Fratelli d’Italia.
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