Il team e la famiglia di Alexei Navalny in difficoltà per l’addio pubblico
Il team e la famiglia di Alexei Navalny, l’oppositore russo recentemente deceduto, stanno affrontando difficoltà nel trovare una stanza per organizzare un addio pubblico in suo onore. La portavoce Kira Yarmysh ha lanciato un appello per chiedere uno spazio adatto, ma molte agenzie funebri si sono rifiutate di fornire assistenza.
Intanto, il dissidente Leonid Volkov ha annunciato una protesta per il 17 marzo come “ultimo testamento” di Navalny, mentre il portavoce del Cremlino ha definito provocatori gli appelli alle proteste in nome dell’oppositore. Peskov ha addirittura minacciato “conseguenze legali” per coloro che rispondono a tali chiamate.
Ci sono anche voci su un possibile scambio di detenuti per la liberazione di Navalny, tra cui due cittadini americani detenuti in Russia. Tuttavia, Peskov ha smentito queste voci, dichiarando di non essere a conoscenza di alcun accordo in tal senso. Una fonte russa ha citato un possibile accordo di scambio che coinvolge Navalny e il giornalista Evan Gershkovich.
Nel frattempo, l’avvocato Vasily Dubkov, che ha difeso Navalny in passato, è stato fermato a Mosca per violazione dell’ordine pubblico. Fortunatamente, Dubkov è stato successivamente rilasciato dalla stazione di polizia.
La situazione attorno alla morte di Navalny continua quindi a essere tesa, con la famiglia e il team dell’oppositore che lottano per organizzare un addio adeguato e con le autorità russe che minacciano azioni legali contro chiunque manifesti in suo nome. Resta da vedere come evolverà la situazione nei prossimi giorni.
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