Il regista italiano Matteo Garrone è determinato a vincere il Leone d’Oro con il suo nuovo film “Io Capitano”, che è in lizza per il premio al Festival di Venezia. Il film racconta il viaggio epico di due adolescenti, Seydou e Moussa, dal Senegal all’Italia, passando per il Mali, il Niger, la Libia e, infine, la spiaggia di Tripoli.
Non si tratta di una fuga dalla guerra o dalla carestia, bensì del desiderio adolescenziale di cantare e diventare ricchi in Europa, soprattutto in Italia. I due protagonisti organizzano il loro viaggio di nascosto dai genitori e lavorano come muratori per risparmiare denaro.
Durante il loro viaggio, affrontano doganieri corrotti, trafficanti di esseri umani e predoni spietati, fino a finire nelle orribili prigioni di tortura. Nonostante la tematica migratoria realistica, il regista evita di cadere nel terrore estremo, ma riesce a creare un equilibrio tra il realismo e una narrazione fiabesca.
Il film si ispira all’Odissea di Omero, ma presenta anche elementi di sadismo e di fantasy, che sono tipici dello stile di Garrone. La fragilità e l’innocenza dei protagonisti rendono impossibile per loro stabilire una comunità solida tra i disperati che incontrano lungo il cammino.
Malgrado il tema duro e spietato, il film ha anche scene di grande bellezza, con panorami mozzafiato e sequenze notturne suggestive. “Io Capitano” si distingue dagli altri film in competizione al Festival di Venezia, dimostrandosi estremamente potente nella sua rappresentazione della migrazione e della ricerca di una vita migliore.