La Russia ha fatto uso del suo missile ipersonico anti-nave Zirkon per la prima volta in Ucraina il 7 febbraio, secondo quanto rivelato dall’Istituto di ricerca scientifica di Kiev. Gli esperti del Kndise, attualmente impegnati nello studio dei missili russi impiegati durante l’attacco, hanno confermato l’utilizzo del missile 3M22 Zirkon. Le prove dell’uso del missile sono state rinvenute su parti e detriti, grazie all’identificazione di componenti e parti, nonchรฉ dalle caratteristiche del missile stesso.
Il missile Zirkon ha una gittata che va dai 400 ai 1.000 chilometri e puรฒ viaggiare ad una velocitร di 9.800 km/h (Mach 8), superando agevolmente i sistemi di difesa. Attualmente, solo la Russia ha accesso a questi missili, mentre negli Stati Uniti si trovano ancora in fase sperimentale.
Il presidente Vladimir Putin aveva dichiarato nel febbraio del 2023 che la Russia stava massicciamente fornendo i missili Zirkon alle sue forze navali, al fine di potenziare le loro capacitร nucleari. Questo utilizzo del missile anti-nave Zirkon in Ucraina rappresenta un’ulteriore dimostrazione del crescente potenziale militare della Russia nella regione.
L’attacco ha suscitato preoccupazioni internazionali, con molti paesi che chiedono una risposta decisa contro l’azione della Russia. L’Unione Europea e gli Stati Uniti stanno attualmente discutendo le possibili sanzioni da imporre al governo russo in risposta a quest’azione militare.
L’uso di un missile ipersonico anti-nave come il Zirkon segna un’innovazione significativa nella tecnologia militare russa. La sua velocitร e portata lo rendono praticamente indifendibile per molti dei sistemi di difesa tradizionali. Ciรฒ solleva a sua volta preoccupazioni sulla stabilitร e la sicurezza regionale, poichรฉ gli obiettivi potenziali si estendono ben oltre le acque ucraine.
Le conseguenze di questo attacco e l’uso del missile Zirkon sono ancora in corso di valutazione e potrebbero avere implicazioni significative per la sicurezza internazionale. La comunitร internazionale รจ chiamata a trovare soluzioni diplomatiche per garantire la pace e la stabilitร nella regione.
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