Il direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana, Giovanni Sabatini, ha criticato la proposta di tassa sugli extraprofitti avanzata dal governo Meloni. Sabatini sostiene che le banche già pagano una tassazione elevata, con un’aliquota IRAP maggiorata al 4,65% e un’addizionale IRES al 3,5%. L’introduzione improvvisa di un’imposta straordinaria sulle banche ha avuto un impatto negativo sui mercati finanziari italiani.
Sabatini solleva dubbi sulla costituzionalità dell’imposta straordinaria, sottolineando la necessità che sia ragionevole e compatibile con i principi di uguaglianza e capacità contributiva. Secondo Sabatini, le banche non beneficiano di extraprofitti come altre imprese, poiché non possono fissare autonomamente i prezzi dei loro prodotti.
Le possibili penalizzazioni del settore bancario potrebbero limitare la capacità di finanziamento alle imprese e alle famiglie, oltre a ridurre l’interesse degli investitori nel settore bancario italiano. Questo avrebbe ripercussioni sull’intera economia italiana.
L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha espresso preoccupazione per la proposta di tassa sugli extraprofitti avanzata dal governo di Giorgia Meloni. Secondo il direttore generale dell’associazione, Giovanni Sabatini, le banche italiane già pagano una tassazione elevata, con un’aliquota IRAP aumentata al 4,65% e un’addizionale IRES al 3,5%.
Sabatini ha sottolineato il repentino impatto negativo che l’imposta straordinaria sulle banche ha avuto sui mercati finanziari italiani. Inoltre, ha sollevato dubbi sulla costituzionalità di questa misura, sottolineando la necessità che sia ragionevole e rispetti i principi di uguaglianza e capacità contributiva.
Secondo il direttore generale dell’ABI, le banche non beneficiano di extraprofitti come altre imprese, poiché non possono fissare autonomamente i prezzi dei loro prodotti. Pertanto, questa imposta straordinaria potrebbe penalizzare il settore bancario, limitando la capacità delle banche di finanziare le imprese e le famiglie. Inoltre, potrebbe ridurre l’interesse degli investitori nel settore bancario italiano, con conseguenti ripercussioni sull’intera economia del paese.
L’ABI si impegna a difendere gli interessi delle banche italiane e a lavorare per garantire un quadro fiscale equo e sostenibile per il settore bancario. In conclusione, Sabatini ha evidenziato l’importanza di un confronto costruttivo tra le parti interessate per trovare soluzioni che non penalizzino il settore bancario e, allo stesso tempo, contribuiscano alla crescita economica del paese.