Il Senato italiano ha dato l’approvazione unanime al disegno di legge sull’oblio oncologico, che ha l’obiettivo di prevenire le discriminazioni e tutelare i diritti delle persone che hanno avuto patologie oncologiche. Questo provvedimento prevede che nelle procedure di adozione, richiesta di mutui, pratiche bancarie, assicurazioni e procedure concorsuali non sia più possibile richiedere informazioni riguardanti il proprio stato di salute per patologie oncologiche concluse da più di dieci anni senza ricadute.
Secondo le stime, tra 300.000 e 500.000 individui in Europa sono guariti da tumori diagnosticati in età pediatrica, di cui circa 50.000 sono in Italia. Questa nuova legge mira a garantire loro le stesse opportunità sociali dei loro coetanei. L’obiettivo principale del provvedimento è favorire il rapido reinserimento dei giovani guariti nella vita sociale e lavorativa.
Il testo di legge è stato approvato grazie alla collaborazione tra l’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (Aieop) e la Federazione Italiana Associazioni Genitori e Guariti Oncologia Pediatrica (Fiagop). La legge garantisce agli ex pazienti la possibilità di ottenere mutui, assicurazioni sulla vita, lavoro, accesso a procedure concorsuali e adozione senza dover fornire informazioni sulla precedente patologia oncologica dopo un certo periodo di tempo.
La nuova legge è stata accolta con calore dai senatori, che l’hanno applaudita a lungo. Anche gli oncologi, le associazioni e il ministro della Salute Orazio Schillaci hanno elogiato il provvedimento, definendolo “una legge di civiltà”. Si stima che un milione di italiani siano interessati dall’oblio oncologico, in quanto considerati guariti, rispetto ai 3,6 milioni di persone che vivono con una diagnosi di cancro.
Questa legge viene considerata più avanzata rispetto alle norme adottate in altri paesi come Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi. La Commissione Europea auspica che tutti gli Stati membri si dotino di una legge sul Diritto all’Oblio Oncologico entro il 2025, nell’ambito del Piano Oncologico Europeo.
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