Viktor Orban rifiuta i negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea e ulteriori aiuti finanziari per il Paese. Durante un incontro teso con il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, sono emerse profonde divergenze sulla questione.
Tuttavia, non mancano incontri bilaterali tra i leader europei. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto occasione di confrontarsi direttamente con Orban per cercare un punto di convergenza su questo delicato tema.
La Commissione Europea ha deciso di sbloccare 10,2 miliardi di fondi di coesione per l’Ungheria. Tuttavia, ha mantenuto il meccanismo di condizionalità di bilancio sullo Stato di diritto, congelando altri 21 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e 6,3 miliardi di altri programmi per la coesione.
L’assegnazione di fondi all’Ucraina sta generando dibattiti all’interno dell’Unione Europea. Alcuni Paesi sono contrari a concedere ulteriori aiuti finanziari all’Ucraina, sostenendo che se non ci sono abbastanza risorse per le esigenze nazionali, non dovrebbero esserci neppure per un Paese esterno come l’Ucraina.
L’Italia, invece, punta all’avvio dei negoziati di adesione anche con la Bosnia-Erzegovina. Nonostante le tensioni e le divergenze, si sta lavorando per trovare forme di cooperazione con i Paesi dei Balcani occidentali.
L’Ungheria sostiene che i fondi per Kiev debbano essere gestiti attraverso un fondo ad hoc fuori dal bilancio comunitario. Questa posizione crea ulteriori elementi di conflitto da risolvere tra i leader dell’Unione Europea.
In questa complessa situazione, si pongono varie questioni aperte tra i leader Ue, tra cui il bilancio e i finanziamenti per la gestione dei flussi migratori.
Inoltre, l’Italia è insoddisfatta della riduzione dei fondi per la gestione della migrazione, ma non è disposta ad aumentare il proprio contributo alle casse comuni dell’Unione Europea.
Questi temi verranno ulteriormente approfonditi e discussi nelle prossime riunioni dell’Unione Europea, nella speranza di raggiungere un accordo che soddisfi le esigenze di tutti i Paesi membri.
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