Si apre oggi a Dubai la 28esima edizione della Conferenza Onu sul clima, con la partecipazione di rappresentanti dei 195 Paesi, tra cui l’Italia con la presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite ha avvertito che il 2023 potrebbe essere l’anno più caldo di sempre, sottolineando l’urgenza di agire per contrastare il cambiamento climatico. In questo contesto, l’Onu ha lanciato un appello a fare di più per interrompere il ciclo mortale del riscaldamento del pianeta.
Gli inviati speciali per il clima degli Stati Uniti, John Kerry, e della Cina, Xie Zhenhua, potrebbero svolgere un ruolo determinante per il successo della conferenza. Tuttavia, sia il presidente Biden che il presidente Xi non sono presenti personalmente, nonostante il fatto che Cina e Stati Uniti siano i maggiori produttori di gas serra.
Un’altra figura di spicco che non potrà partecipare per motivi di salute è il Papa, che sarà rappresentato dal cardinale Pietro Parolin. Durante la conferenza, si discuteranno anche questioni cruciali come il fondo “Loss& damage” per ristorare le perdite e i danni del clima nei paesi poveri e il fondo da 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025 a sostegno delle economie in via di sviluppo.
Tuttavia, alcune polemiche hanno riguardato il presidente della conferenza, Sultan Ahmed Al Jaber, a causa della sua posizione all’interno della società petrolifera di Stato-Adnoc. Nonostante ciò, gli Emirati Arabi Uniti, Paese ospitante della conferenza, sono uno dei principali produttori di petrolio.
Il WWF ha chiesto che la COP28 sia la COP della credibilità climatica, ponendo l’accento sulla necessità di impegni vincolanti e azioni concrete per contrastare il cambiamento climatico. L’incontro internazionale si preannuncia quindi cruciale per la definizione di strategie condivise nella lotta al riscaldamento globale.
“Travel aficionado. Incurable bacon specialist. Tv evangelist. Wannabe internet enthusiast. Typical creator.”