“Norme in discussione limiterebbero la possibilità di formare governi di unità nazionale e impedirebbero ai premier non eletti in Parlamento di guidare il governo. Secondo una proposta di riforma costituzionale, solo le persone elette parlamentari potrebbero diventare premier. Questa modifica avrebbe delle conseguenze significative per le personalità come Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini, Mario Monti e Mario Draghi, che non avrebbero potuto assumere la guida del governo. Inoltre, la figura del senatore a vita verrebbe abolita, impedendo a qualcuno come Mario Monti di diventare premier. Tale riforma potrebbe anche limitare la possibilità di formare governi di unità nazionale in caso di crisi sistemica. Inoltre, renderebbe più difficile per un presidente del Consiglio eletto direttamente rimanere in carica, consentendo la sostituzione soltanto con un altro parlamentare della stessa maggioranza che condivida lo stesso programma elettorale. Questo significherebbe la fine dei governi tecnici o dei ‘presidenti’ come quelli di Ciampi e Draghi. La cosiddetta ‘norma antiribaltone’ avrebbe impedito la formazione di governi come quelli guidati da Matteo Renzi e Giuseppe Conte, che hanno cambiato alleanze durante il loro mandato. Le nuove norme, se approvate, avranno un impatto significativo sul funzionamento del governo e della politica italiana.”
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