Il governo italiano ha recentemente apportato modifiche alla norma che introduce la tassa sugli extraprofitti delle banche, al fine di evitare che queste istituzioni finanziarie gravino tale imposta sui clienti. A vigilare su questo aspetto, verrà messo in campo l’Antitrust. L’accordo di maggioranza ha soddisfatto il vicepremier Antonio Tajani e il suo partito, Forza Italia, che ha deciso di ritirare gli emendamenti presentati.
Nonostante le modifiche alla tassa, il governo stima che il suo gettito non cambierà e si collocherà a meno di 3 miliardi di euro. Alla ricerca di risorse per altre misure chiave, come il taglio del cuneo fiscale, il governo sta valutando altre opzioni. Tra queste, vi è la proposta del vicepremier Matteo Salvini di un nuovo condono edilizio.
Inoltre, a partire da lunedì verrà varato un decreto che prevede misure in materia di energia e prevede una sanatoria per commercianti e autonomi. Le sanzioni per violazioni su scontrini e fatture saranno dimezzate. Tuttavia, alcune risorse potrebbero essere limitate a causa del Superbonus, il quale, secondo la premier Giorgia Meloni, ha azzerato i margini del deficit.
La tassa sugli extraprofitti delle banche è stata modificata per non mettere a rischio i ricavi del governo. Il prelievo sarà ricalibrato sul biennio 2021-2023 e il tetto massimo dell’imposta sarà dello 0,26%. Inoltre, la base imponibile è stata cambiata, non sarà più il totale dell’attivo ma l’importo dell’esposizione al rischio, escludendo i titoli di Stato. Le banche avranno la possibilità di scegliere se pagare la tassa o rafforzare il loro capitale.
La priorità del governo è aumentare gli stipendi e le pensioni dei cittadini con redditi più bassi. Tajani ribadisce che la manovra sarà dedicata al taglio del cuneo fiscale e alla detassazione delle tredicesime, dei premi di produzione e degli straordinari.