I listini azionari europei hanno chiuso in calo nonostante l’ottimismo sull’allentamento della politica monetaria della Federal Reserve. Il Ftse Mib di Milano ha ceduto lo 0,3%, seguito dal Cac di Parigi e il Dax di Francoforte che sono scesi rispettivamente dello 0,48% e dello 0,24%.
Gli indici hanno faticato a confermare l’Everything rally, con la corsa al rialzo che coinvolge borse, bond, oro e criptovalute. Nonostante ciò, l’oro ha registrato un nuovo massimo da tre settimane grazie all’indebolimento del dollaro americano e all’instabilità geopolitica in Medio Oriente.
Nel mercato italiano, alcuni titoli hanno registrato performance positive. Iveco, Pirelli e Leonardo hanno mostrato un trend positivo, mentre Tim e il comparto bancario hanno chiuso in rosso.
Negli Stati Uniti, Wall Street si muove debolmente nonostante un anno positivo. Nuovi dati macroeconomici hanno mostrato un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione e un aumento del deficit commerciale degli Stati Uniti.
Nel settore energetico, le scorte settimanali di petrolio hanno registrato un ribasso superiore alle previsioni, offrendo speranza per un mercato migliore nel 2024.
Nonostante le difficoltà attuali, gli analisti rimangono ottimisti sulla ripresa economica e sulle prospettive future dei mercati azionari europei. È importante tenere conto dei fattori geopolitici e macroeconomici globali che possono influenzare le quotazioni dei titoli, ma anche dei segnali positivi che possono indicare una crescita a lungo termine.
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