L’architetto Italo Rota scomparso: Milano piange la perdita di una mente creativa
L’architetto milanese Italo Rota è deceduto sabato scorso all’età di 70 anni, lasciando un vuoto nel mondo del design e dell’architettura. Nato nel cuore di Milano nel 1953, Rota era noto per le sue visioni stravaganti e innovative, che lo hanno reso una figura di spicco nel panorama internazionale.
Collaboratore di grandi nomi come Vittorio Gregotti e Gae Aulenti, Rota ha contribuito a progetti di fama mondiale, come il Museo del Novecento a Milano. Ma la sua creatività non si è limitata all’architettura: come stilista della casa di moda Roberto Cavalli, ha donato il suo talento anche al mondo della moda.
La sua visione postmoderna e l’approccio alla tecnologia avanzata e robotica lo hanno reso un pioniere nel settore, e la sua impronta è visibile in progetti di altissimo livello come le fabbriche Elatech e Sit. Ma non solo: Rota amava condividere la sua passione per l’architettura anche con i giovani, collaborando con istituzioni come la Naba e partecipando a progetti educativi e culturali.
Descritto come una persona gentile, autentica e dalla grande cultura storica, Italo Rota sarà ricordato non solo per le sue opere ma anche per il suo spirito generoso e la sua capacità di ispirare gli altri. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo dell’architettura, ma il suo ricordo continuerà a vivere attraverso le sue opere e il suo straordinario talento.
“Travel aficionado. Incurable bacon specialist. Tv evangelist. Wannabe internet enthusiast. Typical creator.”