Il generale Roberto Vannacci non ha intenzione di ritrattare le sue opinioni espresse nel suo libro “Il mondo al contrario” nonostante le critiche e la sua rimozione dal comando dell’Istituto geografico militare di Firenze. Il generale sostiene che la libertà di parola è garantita dalla Costituzione e che le sue opinioni riguardano questioni di pubblico dominio, combattendo contro il pensiero unico.
Non sembra pentito neanche per le sue dichiarazioni sulla pallavolista Paola Egonu, affermando che non vede motivo di scusarsi per una dichiarazione che ritiene ovvia. Riguardo alla sua rimozione dal comando, il generale risponde che non replicherà alle decisioni prese, lasciando intendere che risponderà nella sede e nei tempi indicati dalla sua catena di comando.
Il generale Vannacci ha una carriera militare pluridecorata, con esperienze in missioni ad alto rischio in diversi paesi, tra cui Somalia, Rwanda, ex Jugoslavia, Libia, Afghanistan e Iraq. La sua promozione potrebbe essere stata influenzata da due esposti presentati contro i vertici dell’esercito riguardo alla tutela della salute dei soldati a contatto con l’uranio impoverito in Iraq.
Nonostante il prestigio dell’incarico a capo dell’Istituto geografico militare, alcuni suggeriscono che per un militare abituato all’azione sul campo possa essere difficile adattarsi a un incarico dietro una scrivania. A seguito delle controversie legate al suo libro, il generale potrebbe aver compromesso le possibilità di ottenere incarichi importanti nello Stato Maggiore o nella NATO.
L’articolo completo è disponibile su ilfioreuomosolidale.org.
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