Una nuova ricerca sull’aspettativa di vita per i pazienti con diagnosi precoce di cancro ha rivelato che il 99% delle donne con cancro al seno e il 92% dei pazienti con carcinoma colorettale hanno un’aspettativa di vita simile a chi non ha mai avuto la malattia. Questi sono solo alcuni dei risultati emersi da uno studio condotto in Italia sui tumori più diffusi nel paese.
Secondo la ricerca, i tumori più comuni in Italia sono quelli al seno e al colon-retto. Pertanto, l’importanza dei controlli di screening per la diagnosi precoce non può essere sottovalutata. Attualmente, circa tre milioni e mezzo di italiani vivono dopo una diagnosi di cancro, ma solo un milione di loro può considerarsi guarito.
Questi risultati sono di fondamentale importanza per l’oncologia, la ricerca e la sanità pubblica. Si è dimostrato che c’è una riduzione graduale del rischio di morte per tumore nel tempo, grazie agli screening per la diagnosi precoce e alla prevenzione.
Uno studio europeo ha rivelato che circa 23,5 milioni di europei vivono dopo una diagnosi di tumore, sottolineando l’importanza di continuare a monitorare la salute dopo la guarigione. Tuttavia, c’è anche un impatto emotivo per gli ex malati di cancro, che hanno il diritto all’oblio oncologico.
Infine, c’è la necessità di adeguare i termini di guarigione previsti dalla legge in base ai nuovi studi e risultati ottenuti. Questo garantirebbe un’assistenza migliore e più mirata per i pazienti con diagnosi precoce di cancro, permettendo loro di vivere una vita piena e soddisfacente anche dopo la malattia.