La notte scorsa è stata teatro di un’altra devastante pioggia di missili e droni russi sull’Ucraina, con Mosca che ha preso di mira le infrastrutture energetiche del Paese. Ben 80 ordigni sono stati lanciati in diverse città, lasciando Kharkiv al buio e colpendo anche Odessa, Leopoli e Kiev.
Il generale ucraino Yury Sodol ha dichiarato che l’avversario dispone di sette-dieci volte più soldati rispetto alle forze armate ucraine. Di fronte a questa situazione critica, il Parlamento ucraino ha recentemente approvato una nuova legge di mobilitazione, con l’obiettivo di reclutare 500mila persone per rinforzare le difese del Paese. Una clausola sulla smobilitazione dei soldati è stata eliminata dal testo, evidenziando la gravità della situazione.
L’esercito ucraino si trova attualmente in difficoltà a causa della mancanza di armi e personale. Il presidente ucraino Zelensky ha lanciato un appello agli alleati affinché mantengano le promesse sulle forniture militari e ha invitato alla partecipazione alla conferenza per la pace in Ucraina in Svizzera. La presenza della Cina e di altri alleati di Mosca potrebbe rappresentare una svolta nelle negoziazioni.
Dall’altra parte, il presidente russo Putin ha giustificato i bombardamenti contro la rete energetica ucraina come parte di una strategia di “smilitarizzazione”. La situazione in Ucraina rimane estremamente tesa, con entrambe le parti che cercano di mantenere il controllo della situazione mentre si cerca una soluzione diplomatica al conflitto.
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