La Suprema Corte critica la circolare delle Entrate: non condivisibile e incompleta
La Suprema Corte ha emesso la sentenza n.7442 in cui critica aspramente la circolare 30/2015 delle Entrate, definendola “non condivisibile”, “imprecisa” e “incompleta”. La sentenza si basa sul Testo unico dell’imposta di successione e donazione, il quale stabilisce che gli atti di donazione devono essere registrati e che l’imposta si applica anche alle donazioni indirette.
La Cassazione ha sottolineato che le donazioni indirette sono soggette all’imposta solo se risultano da atti registrati. Si sta quindi discutendo se sia obbligatorio registrare come donazione gli atti che comportano donazioni indirette, risultanti da atti già registrati.
La sentenza della Corte Suprema ha risposto negativamente a questa domanda, affermando che l’amministrazione finanziaria può accertare le donazioni indirette solo in circostanze specifiche. Quindi, non vi è un obbligo generalizzato di tassare tutte le donazioni indirette risultanti da atti registrati.
Questa decisone della Suprema Corte potrebbe avere delle ripercussioni significative sul sistema fiscale italiano e sulle pratiche di registrazione delle donazioni. Resta da vedere come le Entrate risponderanno a questa critica e se ci saranno cambiamenti nelle circolari riguardanti le donazioni indirette. La sentenza della Cassazione potrebbe portare a una maggiore chiarezza e coerenza nel trattamento delle donazioni da parte delle autorità fiscali italiane.