Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha rivelato un preoccupante legame tra l’esposizione alle micro e nanoplastiche e il rischio di malattie cardiovascolari. Secondo l’epidemiologo Philip J. Landrigan, l’analisi condotta dall’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” in collaborazione con vari enti ha dimostrato che la presenza di polietilene e PVC nelle placche aterosclerotiche aumenta il pericolo di patologie del cuore.
Le micro e nanoplastiche sono stati individuati nelle placche analizzate, particolarmente vulnerabili quando contengono tali composti plastici, come evidenziato dallo studio. Queste particelle invasive possono favorire l’infiammazione e lo stress ossidativo nei vasi sanguigni, creando condizioni che aumentano il rischio di infarti e ictus.
La scoperta è di estrema importanza, considerando che polietilene e PVC sono tra i materiali plastici più diffusi a livello mondiale e che la produzione di plastica è in continua crescita, preannunciando ulteriori danni all’ambiente e alla salute pubblica. Le plastiche possono essere assorbite attraverso l’inalazione e l’ingestione, penetrando nell’organismo umano e influenzando negativamente la salute cardiaca.
È essenziale prestare maggiore attenzione all’impiego e allo smaltimento responsabile dei materiali plastici, per contrastare i potenziali effetti nocivi sul corpo umano. La ricerca offre una nuova prospettiva sulle minacce legate alle microplastiche, suggerendo la necessità di limitarne l’esposizione per salvaguardare la salute delle persone e dell’ambiente.
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