L’11 novembre 2001, un tragico incidente colpì il volo American Airlines 587, causando la morte di tutte e 260 le persone a bordo e di 5 persone a terra a Queens, New York. Inizialmente, si pensò che potesse trattarsi di un attacco terroristico, considerando che era solo stato qualche mese dall’attentato alle Torri Gemelle. Tuttavia, le indagini svelarono che l’incidente fu in realtà il risultato di un errore umano.
Il volo, diretto da New York a Santo Domingo, aveva a bordo 251 passeggeri e sette membri dell’equipaggio. Durante la fase di decollo, l’aereo iniziò a tremare a causa di una turbolenza di scia, ma ciò che sorprese gli investigatori fu la richiesta da parte del primo ufficiale di potenza massima, una richiesta insolita. Poco dopo, si sentì un rumore assordante e l’aereo precipitò, schiantandosi a Belle Harbor e distruggendo diverse abitazioni.
Inizialmente, come detto, si ipotizzò un attacco terroristico, ma le analisi condotte non mostrarono tracce di esplosivo o curvatura nel metallo. Le indagini, nello specifico, rivelarono che lo stabilizzatore verticale dell’aereo si era staccato in volo a causa di movimenti del timone, provocati dall’eccessivo uso dello stesso ad opera del primo ufficiale. Si ipotizzò che egli potesse aver confuso la turbolenza di scia con una situazione di rollio e aver applicato erroneamente le procedure di recupero.
Dopo il tragico incidente, la compagnia aerea American Airlines apportò modifiche significative alle procedure di addestramento per evitare che situazioni simili si ripetessero in futuro. È importante ricordare e onorare le vittime di questa tragedia e continuare a lavorare per prevenire incidenti simili nell’aviazione.
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