I raid americani in risposta all’uccisione di tre soldati USA in Giordania sono iniziati e continueranno per giorni. Sono stati condotti due attacchi in Iraq e Siria, con un totale di oltre 39 morti. In particolare, in Siria i raid hanno colpito 17 postazioni vicine a Mayadin e Bokamal, provocando almeno 18 morti. In Iraq, invece, gli attacchi hanno preso di mira la provincia di Anbar, uccidendo almeno 16 persone.
Il governo di Baghdad ha convocato l’incaricato d’affari USA e la Russia ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere la situazione. La Casa Bianca ha definito i raid notturni un successo e ha annunciato che ci saranno ulteriori risposte.
Gli Stati Uniti hanno effettuato attacchi su tre strutture in Iraq e quattro in Siria. Il portavoce delle forze armate irachene ha avvertito che questi attacchi costituiscono una minaccia per la sicurezza e la stabilità nel paese.
Le forze armate siriane hanno dichiarato che i bombardamenti hanno causato danni e vittime sia civili che militari. Hamas ha accusato gli Stati Uniti di alimentare il fuoco e la Russia ha condannato l’azione, definendola una semina di caos e distruzione.
Il presidente Joe Biden ha ordinato gli attacchi come rappresaglia contro gruppi affiliati all’Iran presenti in Iraq e Siria. Ha sottolineato che la risposta continuerà e che gli Stati Uniti reagiranno se vengono colpiti nuovamente.
Finora, gli Stati Uniti hanno colpito più di 85 obiettivi nelle operazioni, utilizzando numerosi aerei, inclusi i bombardieri a lungo raggio. L’operazione proseguirà secondo i tempi e i modi decisi dal governo statunitense.
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