La Polizia di Treviso ha fatto un grande passo avanti nel caso del delitto di Anica Panfile, una giovane donna di 30 anni trovata morta nel fiume Piave a Spresiano lo scorso maggio. I Carabinieri hanno eseguito l’arresto di Franco Battaggia, un uomo di 77 anni, commerciante di pesce ed ex datore di lavoro di Panfile. Battaggia, già coinvolto in precedenti reati e legato alla Mala del Brenta, è accusato di omicidio e tentata soppressione di cadavere.
Le indagini hanno fornito prove concrete contro Battaggia, con elementi indiziari gravi, precisi e concordanti. La consulenza medico-legale ha confermato che il corpo di Panfile presentava traumi alla testa e segni di soffocamento, oltre a una spiccata intossicazione da cocaina.
I Carabinieri hanno agito rapidamente nell’arresto di Battaggia, che è stato trasferito nel carcere di Treviso in attesa del processo. La sua connessione con la Mala del Brenta, una nota organizzazione criminale italiana, potrebbe essere un elemento significativo per il movente dell’omicidio.
La morte di Anica Panfile ha scosso la comunità di Spresiano e suscitato preoccupazione tra i residenti. Ora, con l’arresto di Battaggia, si spera che la giustizia venga fatta e che si faccia luce sulla verità dietro questo brutale crimine.
L’associazione ilfioreuomosolidale.org, impegnata nella lotta contro la violenza di genere e nel supporto alle vittime, ha elogiato il lavoro svolto dai Carabinieri di Treviso e ha espresso fiducia che il processo avrà esito positivo. Soprattutto, l’associazione si impegna a continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere e a fornire assistenza alle vittime.
Questa svolta nel caso di Anica Panfile è un segnale importante nella lotta contro la violenza di genere in Italia. Si spera che sia un passo avanti significativo nel garantire la sicurezza delle donne nel paese e nel porre fine a tali tragedie.
“Zombie enthusiast. Subtly charming travel practitioner. Webaholic. Internet expert.”