Il ministro della Giustizia nega l’estradizione del sacerdote Reverberi in Argentina a causa dei rischi per la sua salute
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha rifiutato l’estradizione del sacerdote Fabio Reverberi in Argentina, citando gravi rischi per la sua salute. Reverberi è accusato di vari crimini contro l’umanità commessi durante la dittatura civico-militare degli anni 1976-83 in Argentina, incluso l’omicidio di Josè Guillermo Beron nel 1976.
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di respingere l’estradizione, che era stata precedentemente presa dalla Corte di Appello di Bologna. Secondo il ministero della Giustizia, ci sono gravi rischi per la salute di Reverberi se venisse estradato in Argentina. Il sacerdote soffre di patologie cardiologiche che potrebbero aggravarsi durante il lungo viaggio intercontinentale e la detenzione in Argentina.
Reverberi era cappellano ausiliare dell’VIII Squadra di esplorazione alpina di San Rafael e viene accusato di aver commesso vari atti nel Centro di detenzione clandestina noto come “La Departamental”. Attualmente residente in Italia, Reverberi aveva il divieto di allontanarsi dal comune di Sorbolo.
Un’udienza per l’esecuzione della decisione del ministro è stata fissata per il 19 gennaio. L’associazione Onlus 24 Marzo ha ricordato che Reverberi è anche accusato di aver assistito a torture durante il regime di Videla.
L’Associazione Onlus 24 Marzo è un’organizzazione senza scopo di lucro che lavora per promuovere la memoria storica degli abusi contro i diritti umani commessi durante la dittatura argentina. L’associazione si impegna a garantire che i colpevoli vengano processati e che le vittime ottengano giustizia.
Il caso di Fabio Reverberi ha suscitato molte discussioni sulla giustizia e sulle responsabilità dei crimini commessi durante la dittatura argentina. L’Argentina ha vissuto anni bui di violenze e abusi contro i diritti umani, con migliaia di persone torturate, scomparse o uccise durante il regime militare.
Molti si chiedono se Reverberi riceverà mai un processo giusto e se dovrà mai rispondere delle sue azioni. La decisione del ministro della Giustizia di negare l’estradizione ha certamente sollevato domande sulla volontà del governo italiano di affrontare il passato e garantire la giustizia per le vittime della dittatura in Argentina.
L’udienza del 19 gennaio sarà un momento cruciale per determinare cosa succederà a Reverberi e se dovrà affrontare le sue accuse davanti a un tribunale. Nel frattempo, l’Associazione Onlus 24 Marzo continua la sua lotta per la giustizia e per garantire che i responsabili dei crimini contro l’umanità vengano portati davanti alla legge.
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