L’Ecuador si trova attualmente nel pieno di un “conflitto armato interno” a seguito di una violenta ondata di violenza che si è diffusa in tutto il Paese. Il presidente Daniel Noboa ha annunciato lo stato di emergenza per 60 giorni e ha firmato un decreto speciale che dichiara ufficialmente l’esistenza di un “conflitto armato interno”.
Secondo il decreto, sono presenti ben 22 gruppi del crimine organizzato transnazionale in Ecuador, rendendo la situazione ancora più allarmante. Uno di questi gruppi armati ha fatto irruzione nella tv di Stato Tc Television, prendendo in ostaggio sia giornalisti che tecnici.
La violenza si è diffusa anche in altri luoghi pubblici, con l’attacco ad un commissariato e l’uccisione di due addetti alla sicurezza in un centro commerciale. A causa di tali episodi, il ministero della Salute ha deciso di sospendere i servizi ambulatoriali, i ricoveri e gli interventi chirurgici programmati.
Molti leader latinoamericani hanno espresso la loro solidarietà all’Ecuador e offerto assistenza nel tentativo di riportare la calma nel Paese. Nel frattempo, il leader del più grande gruppo di narcotrafficanti del Paese è riuscito a fuggire dal carcere, alimentando ulteriormente le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale.
Questa situazione di grave instabilità si riflette nelle evasioni di prigione, sparatorie e saccheggi di centri commerciali che si sono verificate in varie città dell’Ecuador.
Nonostante questa difficile situazione, il presidente Noboa ha promesso di combattere la criminalità e di promuovere la ripresa economica del Paese. L’Ecuador è determinato a riportare la pace e la sicurezza per i suoi cittadini, anche se la strada sarà lunga e impegnativa.
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