Il ministro Adolfo Urso ha proposto di riattivare la base italiana di Malindi, in Kenya, per i lanci dei vettori spaziali. La base africana dell’Agenzia spaziale italiana è attualmente utilizzata per il monitoraggio di satelliti, ma potrebbe diventare un importante strumento per la diplomazia spaziale in Africa. Secondo Urso, l’Italia potrebbe diventare il protagonista dell’avventura spaziale africana, offrendo la base di Malindi come sede per le piccole costellazioni satellitari dei paesi africani. Inoltre, la base di Malindi potrebbe diventare il punto di lancio per il lanciatore italiano Vega, riducendo così la dipendenza dalla base francese di Kourou. Questa decisione potrebbe rappresentare un importante passo avanti per l’Italia in termini di indipendenza nello spazio e il continente africano potrebbe beneficiare notevolmente dalla cooperazione con l’Italia in questo settore. Malindi ha già una storia importante nell’esplorazione spaziale italiana, in quanto da lì partì il primo lancio italiano del progetto San Marco nel 1964. La riattivazione della base richiederà tempo e verrà utilizzata anche per la formazione e la ricerca dei paesi africani che richiedono cooperazione nel campo spaziale. Tra i paesi interessati ci sono il Kenya, l’Egitto, l’Angola e l’Algeria. Il ministro Urso ritiene che l’Italia possa diventare un protagonista nello sviluppo dello spazio per i paesi africani, definendo l’Africa come il Continente del futuro. Questa proposta rappresenta un’ottima opportunità per l’Italia di ampliare la sua influenza nello spazio e di contribuire allo sviluppo tecnologico dell’Africa. L’apertura di nuove prospettive di collaborazione potrebbe portare a importanti risultati sia per l’Italia che per i paesi africani coinvolti.
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