Un incontro recente tra rappresentanti delle assicurazioni sanitarie italiane ha sollevato questioni cruciali sulle politiche del settore nel nostro paese. Durante l’incontro, l’economista Liran Einar, autore di un libro sul sistema sanitario americano, ha sottolineato l’inefficienza e i problemi legati all’assicurazione sanitaria negli Stati Uniti. Tuttavia, gli assicuratori italiani hanno rassicurato che non si ispirano al modello americano; al contrario, prendono spunto dai modelli tedesco e francese.
In passato, alcuni sostenitori del sistema sanitario italiano hanno proposto di adottare il modello tedesco, che consentiva alle persone più abbienti di uscire dal sistema nazionale e aderire a un sistema assicurativo privato. Altri assicuratori, invece, invocano l’obbligatorietà di un’assicurazione complementare. Nonostante ciò, alcune proposte suggeriscono di seguire il modello francese, che prevede una ridistribuzione delle responsabilità tra il settore assicurativo e il sistema sanitario pubblico.
Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza dello sviluppo dei fondi sanitari integrativi in Italia, introdotti nel 1992, e del secondo pilastro (Fondi ecc.) e del welfare aziendale. La senatrice Beatrice Lorenzin ha sottolineato l’importanza di mettere al centro il paziente, la prevenzione e l’ambiente, nonché la necessità di adeguare le risorse umane nel settore sanitario. Tuttavia, non si è fatto riferimento al fatto che durante il mandato di Lorenzin come Ministro della salute, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale è stato ridotto e si sono mantenuti vincoli per l’assunzione di personale sanitario.
Si sollevano alcune domande sulle agevolazioni fiscali legate al welfare aziendale e sull’accentuazione delle disuguaglianze tramite sistemi assicurativi legati alla professione o all’occupazione, che favoriscono solo alcune aree del paese e i redditi più alti. Nonostante l’incontro abbia fornito una panoramica sulle strategie aziendali del settore assicurativo sanitario, alcuni aspetti importanti sono rimasti sottaciuti, come la compatibilità della progressiva estensione del sistema assicurativo tramite il welfare aziendale con la necessità di maggiori risorse per il sistema sanitario pubblico.
Infine, si evidenzia il rischio di accentuare le disuguaglianze nel paese a causa dei sistemi assicurativi legati all’occupazione, che privilegiano le aree più ricche e i redditi più alti. Questo solleva una serie di preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del sistema sanitario italiano e alla sua equità.
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