Scintille in Sudamerica dopo il referendum consultivo in Venezuela sulla creazione di una nuova provincia nazionale dell’Esequibo.
Il presidente venezuelano Maduro ha dichiarato che il risultato del referendum è vincolante e rappresenta una tappa fondamentale per recuperare i diritti storici sulla regione.
La disputa territoriale tra Venezuela e Guyana per la regione dell’Esequibo dura da oltre due secoli.
Il 95,93% dei votanti ha accettato la proposta di creare uno Stato chiamato “Guyana Esequiba”, che sarebbe integrato alla Federazione venezuelana.
Nonostante ciò, il governo guyanese non riconosce i risultati del referendum, e le tensioni tra i due Paesi stanno aumentando.
Le affermazioni di Maduro sull’Esequibo sembrano essere alimentate da ragioni sia post-coloniali che pragmatiche.
La Guyana è destinata a registrare una notevole crescita economica grazie alla scoperta di numerosi giacimenti petroliferi.
Si prevede che entro il 2027 ci sarà un notevole aumento della produzione petrolifera, che renderà la Guyana una delle economie con la crescita più rapida al mondo.
Il boom petrolifero ha attirato investimenti nel settore dei trasporti, dell’edilizia abitativa, dell’industria mineraria e agricola.
Le grandi potenze sudamericane, tra cui il Venezuela, sono interessate alle risorse petrolifere della Guyana.
La situazione rimane incerta e potrebbe avere implicazioni politiche ed economiche significative per entrambi i Paesi. Il referendum ha aggiunto ulteriore tensione a una già complessa situazione tra Venezuela e Guyana, e solo il tempo dirà come si evolveranno gli eventi.
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