Roma è stata eliminata dalla competizione per l’Expo 2030 con solo 17 voti. La candidata vincitrice è stato Riad, con 119 voti, seguita da Busan con 29 voti. L’annuncio della vittoria di Riad ha scatenato festeggiamenti tra gli arabi nel Palais des Congrès. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha commentato la sconfitta definendola una “brutta sconfitta” ma ha sottolineato che Roma aveva un “bellissimo progetto”.
L’ambasciatore Massolo ha criticato la scelta della comunità internazionale, definendo la decisione una deriva mercantile. Anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha espresso delusione per il risultato ma ha sottolineato che l’universalità di Roma non dipende dall’Expo. La premier Giorgia Meloni ha fatto un appello in favore di Roma, sottolineando l’importanza della città nella storia e nel futuro.
La delegazione italiana era capitanata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e comprendeva testimonial come Sabrina Impacciatore, Bebe Vio e la moglie di Sting, Trudie Styler. Le reazioni in Italia alla sconfitta di Roma sono state negative, criticando l’amministrazione del Campidoglio e sostenendo che i sovranisti non sono credibili a livello internazionale.
I leader politici come Enrico Borghi e Carlo Calenda hanno commentato la sconfitta come un’occasione persa per Roma. Il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, ha definito la sconfitta una delusione e ha criticato l’influenza dell’Arabia Saudita nella votazione. Sabrina Impacciatore ha fatto un appello commosso in favore di Roma, definendo la città la madre di tutti noi.
Secondo alcuni critici, l’eliminazione di Roma dalla competizione per l’Expo 2030 rappresenta una perdita per la città eterna, che avrebbe potuto beneficiare di importanti investimenti e di una maggiore visibilità internazionale. Tuttavia, nonostante la delusione, molte voci sottolineano che l’universalità e l’importanza di Roma non dipendono da un evento come l’Expo, ma risiedono nella sua storia millenaria e nel suo patrimonio culturale ineguagliabile.
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