Il CEO di Binance, Changpeng Zhao, ha recentemente ammesso di aver commesso il reato di riciclaggio di denaro negli Stati Uniti. Nonostante sia un cittadino cinese naturalizzato canadese, Zhao ha deciso di pagare la somma di 50 milioni di dollari per porre fine al processo legale che lo coinvolgeva.
A seguito di queste gravi accuse, Zhao ha annunciato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Binance, nonostante manterrà la maggioranza delle azioni dell’azienda. Questa decisione è stata presa al fine di salvaguardare l’integrità e l’immagine dell’azienda stessa.
Tutto ha avuto origine circa un anno fa, quando il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine su Zhao e Binance per le transazioni illecite di denaro con paesi soggetti a sanzioni, come l’Iran e la Russia. Questo comportamento, vietato dalla legge, ha portato alle citate accuse di riciclaggio di denaro.
Non solo il Dipartimento di Giustizia, ma anche la SEC (Securities and Exchange Commission) ha avviato un’indagine su Zhao. L’autorità di vigilanza dei mercati finanziari degli Stati Uniti sospetta che il CEO di Binance abbia promosso attività di trading finanziario senza le necessarie autorizzazioni, portando quindi a una violazione delle leggi finanziarie statunitensi.
Tutto ciò ha scosso profondamente il settore delle criptovalute, in quanto Binance è una delle più grandi piattaforme di scambio di valute digitali al mondo. La notizia delle dimissioni di Zhao e delle accuse che lo coinvolgono ha fatto rapidamente il giro dei mezzi di comunicazione, generando un forte impatto sul mercato delle criptovalute.
Questa vicenda mette in evidenza l’importanza del rispetto delle normative finanziarie internazionali da parte delle piattaforme di criptovalute. Il coinvolgimento di una figura di spicco come Zhao rappresenta un duro colpo all’immagine del settore, richiedendo una maggiore vigilanza e controllo da parte delle autorità competenti.
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