Pedro Sanchez è tornato presidente del governo di Spagna dopo un periodo di difficoltà politiche. Nonostante le proteste e la divisione all’interno del paese, Sanchez ha ottenuto il sostegno della sinistra europea e guiderà un governo progressista. Tuttavia, c’è un settore della società spagnola che critica Sanchez per aver concesso l’amnistia ai separatisti catalani, temendo la fine dell’unità nazionale. La destra spagnola, divisa tra il Partito Popolare e Vox, ha aiutato Sanchez a ridurre le distanze con i partiti più piccoli. Il leader del PP, Alberto Nunez Feijòo, crede che il governo sarà “ostaggio dei catalanisti” e ha annunciato ricorsi a Bruxelles. Mentre i vertici europei hanno inviato congratulazioni a Sanchez, il leader di Vox, Santiago Abascal, lo ha definito un “golpista” paragonandolo a Hitler. La protesta dei neofascisti contro la sede del Psoe continua a provocare incidenti. Aitor Esteban, il leader del Partito nazionalista basco, ha criticato i posizionamenti radicali e non ha votato a favore di Sanchez. Nonostante le difficoltà, Sanchez ha ottenuto la fiducia del Congresso con il sostegno della sinistra e dei partiti indipendentisti, superando la destra. Dopo un lungo negoziato, Sanchez ha raggiunto un accordo sull’amnistia con i separatisti catalani. Il governo di Sanchez potrebbe essere condizionato dai voti dei catalani di Junts e affrontare proteste e opposizione da parte della destra. Inoltre, Sanchez guida il governo spagnolo come l’unico paese europeo governato esclusivamente da ministri progressisti.