Le forze israeliane lanciano un’operazione per cercare i capi di Hamas nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano e i servizi segreti hanno intensificato gli sforzi per individuare e colpire i leader del gruppo militante. I soldati della Settima Brigata corazzata hanno ingaggiato un team antitank di Hamas e hanno richiesto l’aiuto dell’aviazione per colpire l’obiettivo.
Durante la battaglia, sono state scoperte numerose posizioni nascoste e tunnel sotterranei costruiti da Hamas. Queste scoperte hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che il mondo sotterraneo di Hamas sia più sofisticato di quanto si pensasse inizialmente. Per evitare di esplorarli, sono state distrutte molte uscite dei bunker di Hamas.
Durante l’operazione, sono state uccise diverse figure di Hamas, tra cui un responsabile per la ricerca di armamenti e capi di battaglioni. Israele sta cercando sia le figure politiche di Hamas che i comandanti e i singoli elementi responsabili dei massacri. La missione di uccidere i leader di Hamas è stata affidata alla Difesa e ai servizi segreti.
La propaganda tra i due contendenti è ferocemente contrastante e non ci sono conferme indipendenti sulla fine dei personaggi. Alcuni dei bersagli più importanti, come Mohammed Deif, capo delle Brigate al-Qassam di Hamas, sono ancora attivi e ben protetti.
Si crede che numerose figure di Hamas siano attualmente sparse tra diversi paesi, dando interviste contrastanti e dicendo di essere in luoghi diversi contemporaneamente. Un omicidio mirato di un leader di Hamas all’estero potrebbe innescare una ritorsione e avere serie conseguenze diplomatiche.
La decisione di uccidere i leader di Hamas dipende da opportunità, dinamiche interne e dalla volontà di compiere scelte drammatiche. Le forze israeliane continuano a intensificare gli sforzi per garantire la sicurezza di Israele e per colpire i capi di Hamas, ma la situazione rimane fluida e incerta.
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