L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha recentemente pubblicato una classifica sulla qualità degli ospedali in Italia, mettendo in luce le strutture che si sono distinte per eccellenza in diverse aree mediche.
Secondo il rapporto, l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze è considerata il miglior ospedale per l’area cardiovascolare. Grazie alla sua avanzata tecnologia e alle competenze dei medici, questa struttura si è rivelata la più affidabile e efficiente nel trattamento delle patologie del cuore.
Per quanto riguarda la chirurgia oncologica, quattro strutture si sono distinguete per la loro qualità molto alta: l’Ospedale di Mestre, l’Azienda ospedale università di Padova, lo stabilimento Umberto I G.M. Lancisi ad Ancona e il Policlinico universitario Gemelli a Roma. Queste strutture si sono dimostrate all’avanguardia nella lotta contro il cancro, offrendo trattamenti personalizzati e di alta qualità.
Nella valutazione è emerso anche che l’Emilia Romagna possiede la più alta proporzione di strutture di elevata qualità per l’area gravidanza e parto. Questa regione si distingue per i suoi servizi sanitari altamente specializzati e la presenza di personale qualificato.
In totale, sono state valutate 562 strutture per l’area cardiovascolare, ma solo 55 hanno raggiunto tutti gli standard di qualità richiesti. Per la chirurgia oncologica, invece, sono state valutate 116 strutture, ma solamente 4 hanno ottenuto un livello molto alto di qualità.
L’Humanitas di Rozzano è stata valutata con alta o molto alta qualità in sette su otto aree cliniche tra le strutture private, mentre l’azienda marchigiana ha ottenuto il miglior giudizio tra le strutture pubbliche. Tuttavia, è importante sottolineare che nella maggior parte delle strutture ospedaliere coesistono tanto aree di alta qualità, quanto aree di bassa qualità, creando disuguaglianze nell’assistenza sanitaria.
Nonostante ciò, il numero degli ospedali italiani classificati ad alta qualità è aumentato rispetto all’anno precedente, segnalando un progresso nell’offerta di cure sanitarie più efficienti e sicure.
Tuttavia, il rapporto ha anche evidenziato alcune disuguaglianze nell’assistenza sanitaria. Ad esempio, le donne con infarto hanno riscontrato una minore tempestività nell’accesso all’angioplastica coronarica, mentre le donne straniere hanno mostrato un rischio più elevato di riospedalizzazione durante la gravidanza. Inoltre, tra la popolazione straniera sono emersi tassi superiori di ospedalizzazioni evitabili per infezioni del tratto urinario, complicanze del diabete e ipertensione arteriosa.
Questo rapporto mette in luce l’importanza di continuare ad investire nella qualità degli ospedali italiani, al fine di garantire un’assistenza sanitaria equa e affidabile per tutti.