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Mercoledì a Kabul, un gruppo di donne ha manifestato contro la decisione dei talebani di chiudere i parrucchieri e i saloni di bellezza destinati alle donne. La protesta è stata pacifica, ma la polizia ha risposto con violenza.
La chiusura degli esercizi commerciali per donne era stata annunciata all’inizio del mese di luglio e si prevede che più di 50mila donne perderanno il loro posto di lavoro.
Si tratta di una manifestazione rara in un paese in cui le proteste sono state limitate e la libertà di espressione delle donne è stata annullata negli ultimi due anni.
La protesta si è svolta in un’area di Kabul che ospita numerosi parrucchieri e saloni di bellezza. Le donne hanno manifestato cantando slogan e hanno chiesto “Cibo, lavoro e giustizia”. La polizia ha risposto con l’uso di cannoni ad acqua e colpi di arma da fuoco.
I talebani avevano già chiuso i parrucchieri e i saloni di bellezza durante il loro primo governo, che si è svolto dal 1996 al 2001. Dopo l’invasione guidata dagli Stati Uniti, gli esercizi commerciali erano stati riaperti. Tuttavia, con il ritorno dei talebani al potere nel 2021, molte vetrine erano state oscurate e le foto delle donne verniciate per nascondere i loro volti.
Questa decisione rappresenta solo l’ultimo di una serie di restrizioni imposte alle donne dai talebani negli ultimi due anni. Le donne afghane non possono lavorare né studiare dopo i 12 anni, frequentare luoghi pubblici, guidare, viaggiare senza un uomo e sono obbligate a indossare il burqa, che copre tutto il corpo, compreso il volto.